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mIRC: da chat a file sharing

Inoltre, come veri infiltrati, abbiamo chattato con alcuni pirati che, durante la conversazione, si lamentavano degli utenti che ricorrono a “mezzucci” per velocizzare i download manuali da mIRC. Si è parlato in particolare del plug-in Xdcc Browser che, una volta connessi al server, esegue automaticamente i comandi necessari per richiedere le liste dei BOT presenti nei canali, far partire i download e riesumare quelli eventualmente interrotti. L’aspetto pittoresco della faccenda è che tali strumenti sono considerati dai pirati come “illegali”. Illegali perché consentono a chi li usa di non partecipare attivamente alla comunità, ma di sfruttarla solo per aspirare file.


Insomma, in questi server esiste una sorta di galateo (una specie di derivato della netiquette): non si scrive in stampatello perché equivale a gridare, si aiutano gli utenti in difficoltà con i comandi mIRC, si scrive in modo corretto senza fare errori grammaticali (alcuni canali bannano persino per le “e” senza accento), non si usano parolacce e non si litiga in chat e, di fondamentale importanza, appena gli entra nel canale bisogna salutare (prima di richiedere la lista dei BOT e avviare i download).


La verità sta nel mezzo?

Ancora una volta i pirati hanno trovato una via di fuga, specialmente in un periodo in cui eMule e BitTorrent sono presi d’assedio dalle autorità. Quello del P2P illegale via mIRC è dunque un chiaro esempio di come anche un vecchio sistema di chat possa diventare un’arma pericolosa in mani sbagliate.

Oltre a tenere d’occhio le reti di file sharing tradizionali sarebbero necessari controlli a più ampio spettro, senza accanirsi solo sui grandi nomi del P2P. Ora è il turno di mIRC; domani chissà! Potrebbe toccare a Skype o Windows Live Messenger? Speriamo di no! Ci auguriamo però che questa lotta senza quartiere tra pirati e major possa non ritorcersi, come sempre accade, contro coloro che usano tali strumenti a fini legali, per scambiare immagini e video amatoriali, tesi scientifiche o altro.

Proporre di chiudere mIRC (così come si sta cercando di fare con eMule e BitTorrent), o di impedire l’uso del protocollo DCC non è la soluzione al problema. Sarebbe sì la più sbrigativa, ma poi… chi glielo racconta a quelli che usano mIRC per chattare con i propri idoli?


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